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Il Bridge


Il "Contract Bridge" o, più semplicemente il "Bridge" è un gioco di carte universalmente conosciuto e denominato ovunque allo stesso modo. si gioca in quattro, a coppie contrapposte e, a differenza degli altri giochi, nel bridge le carte rappresentano solamente lo strumento necessario per sviluppare le manovre.
Il termine bridge sottolinea quel ponte ideale che viene a formarsi tra compagni di coppia, anche se alcuni storici sostengono che bridge sia una modificazione eufonica del termine russo "Biritch", con cui veniva denominato nel XIX secolo un gioco simile al bridge.
Il bridge da semplice gioco diviene anche competizione e attività agonistica attorno al 1930, quando cominciano a costituirsi le varie Leghe Nazionali e i vari Organismi internazionali che coordinano l'attività e organizzano gare e campionati.
Normalmente le gare si disputano in Circoli di Bridge, ma in presenza di manifestazioni di
particolare entità e importanza si utilizzano Centri Congressi, Palazzetti dello sport e impianti sportivi.
Lo sviluppo del bridge, che e' il gioco più diffuso al mondo e conta oltre 1.500.000 agonisti e decine di milioni di appassionati, è dovuto principalmente al fatto che può essere praticato da chiunque, a qualunque età e in qualsiasi luogo, con costi praticamente nulli, favorisce l'aggregazione e la socializzazione, costituisce elemento formativo per i giovani, abituandoli all'osservanza e al rispetto delle regole, all'analisi, alla sintesi, alla deduzione, alla logica e alla razionalità e costituisce altresì elemento sussidiario per gli anziani per i quali diviene una insostituibile palestra di esercitazione mentale.

 

Cenni storici
Il gioco del bridge vanta radici antiche e deriva dal "Whist", praticato in Inghilterra sin dal XVI secolo, ma codificato in regole precise nel 1742 da sir Edmond Hoyle che pubblica a Londra il "Short Treatise", un volume sulla tecnica del gioco: la locuzione "according to Hoyle" diviene sinonimo di comportamento esemplare persino al di fuori del gioco.
L'intuizione di Hoyle fu di concepire un buon gioco di carte come veicolo sociale con profondi significati morali. Il gioco e' ancora individuale e soltanto nel 1873 a Buyukdere sul Bosforo nasce il "Whistbridge", praticato, come il bridge moderno, da quattro giocatori in due coppie contrapposte e contemporaneamente dal Medio Oriente si diffonde il "Biritch", un gioco analogo di origini russe che si inserisce nel filone whist-bridge. Il whist-bridge viene gradualmente modificato e la gerarchia dei colori assume la sua configurazione definitiva ed attuale (picche, cuori, quadri e fiori), ma tuttavia la determinazione della briscola (atout) e' ancora casuale e lasciata al mazziere o al suo compagno. Nel 1892 lo statunitense John T. Mitchell pubblica un volume sul modo di praticare agonisticamente il whist e si cominciano a disputare i campionati americani.
Con l'avvento del XX secolo l'evoluzione del gioco diviene rapidissima. Nel 1904 nasce, a cura di F. Roe, lo "Auction bridge", le cui regole cominciano a prevedere la determinazione dell'atout attraverso un'asta tra i giocatori e il gioco ha immediatamente una larga diffusione in Francia e negli Stati Uniti.
Nel 1918 in Francia nasce il "Plafond bridge", che apporta leggeri ritocchi e nel 1925, per merito dell'americano Harold Stirling Vanderbilt, vengono sancite da un accordo tra il Portland Club di Londra, il Whist Club di New York e la Commission Francaise de Bridge, gli organi più autorevoli ed ascoltati in fatto di regolamento di gioco e di etica sportiva, le regole del "Contract Bridge", in pratica quelle oggi in vigore.
Il gioco ha negli stati Uniti, negli anni dal 1927 al 1932, uno sviluppo straordinario per merito di Ely Culbertson, un emigrante di origine romena, che aveva sposato Josephine Murphy, considerata la più esperta giocatrice di bridge degli stati Uniti, e che nel 1929 fonda la prima rivista di bridge, "Bridge World", ancora oggi la più autorevole pubblicazione in materia di bridge. Si costituisce in Europa la European Bridge League -E.B.L.- e nel 1932 viene fondata a Scheweningen la International Bridge League che si occupa dell'organizzazione del primo Campionato Europeo e del primo Campionato Mondiale a squadre, disputatosi a Budapest nel 1937 e vinto dall'Austria.

 

Le regole del gioco
Il bridge si gioca in quattro a coppie contrapposte.
Nel linguaggio bridgistico i giocatori vengono indicati con i punti cardinali Nord-Est-Sud-Ovest e la coppia si chiama "linea": quindi le linee contrapposte sono Nord-Sud e Est-Ovest.
Si gioca con 52 carte del tipo francese.
Il valore o "rango" dei colori o "semi" e' decrescente Picche, Cuori ( detti anche "nobili" o "maggiori"), Quadri e Fiori (detti anche "deboli" o "minori").
Le carte si suddividono in "Onori" (Asso, Re o K, Donna o Q e Fante o J), "Carte Alte" (Dieci, Nove, Otto) e "Cartine" (tutte le rimanenti), ed hanno valore decrescente (A K Q J 10 .... 4 3 2).
Il bridge e' un gioco di prese. La presa e' costituita dalle quattro carte giocate a turno dai giocatori ed è vinta da chi ha giocato la carta più alta. (ad esempio Nord gioca il J di picche, Est supera con la Q, Sud supera con K, Ovest supera con A e quindi vince la presa).
Ciascun giocatore ha l'obbligo di rispondere nel colore, se non possiede alcuna carta in quel colore, potrà giocare una carta di un altro colore, effettuando uno "scarto". In questo caso però non vincerà la presa in quanto la gerarchia delle carte si sviluppa ed ha valore soltanto nell'ambito del colore.
Il gioco del bridge si articola su due distinte fasi, la licitazione e il gioco della carta e lo scopo del gioco è quello di determinare attraverso la licitazione o asta, cui partecipano i quattro giocatori, in due coppie contrapposte, il numero di prese ("contratto") che si intendono realizzare attraverso il gioco della carta. Ogni dichiarazione deve superare la precedente e può superarla o per rango o per numero di prese ( 1 fiori, 1quadri, 1cuori, 1picche, 1senza atout, 2 fiori, 2 quadri ..... 7 cuori, 7 picche, 7 senza atout che rappresenta il più alto contratto dichiarabile e realizzabile). Nella fase di dichiarazione la coppia può scegliere un colore dominante, la briscola, la "atout", e decidere di giocare un contratto ad atout o senza atout.
La dichiarazione avrà termine quando su una licita di un giocatore gli altri tre passeranno, ovvero non effettueranno nessuna licita ulteriore.
La dichiarazione finale costituisce il contratto che dovrà essere realizzato. Colui che si aggiudica l'asta deve quindi realizzare il numero di prese dichiarato, che vanno da un minimo di sette (essendo sei attribuite di base a chi si aggiudica l'asta) a un massimo di tredici (essendo tredici le carte e, quindi le prese a disposizione di ciascun giocatore).
Se una linea dichiara il contratto di 4 Cuori dovrà fare almeno dieci prese (quattro dichiarate e sei obbligatorie) e le cuori saranno il colore dominante, con la conseguenza che nella fase di gioco un giocatore, non potendo rispondere nel colore, può vincere la presa anche con una carta più piccola, purché si tratti di un'atout (se nel nostro caso l'atout è cuori e Nord gioca J di picche, Ovest supera con la Q, Sud supera con l'A e Est, ove non possieda alcuna carta di picche, potrà vincere la presa anche con il 2 di cuori, effettuando un "taglio").
Ne discende che nella scelta tra giocare un contratto ad atout o senz'atout sarà determinante il numero delle carte posseduto dalla coppia in un colore. Finita la dichiarazione la coppia che ha vinto l'asta dovrà dunque tramite il gioco della carta realizzare il proprio contratto ("gioco del dichiarante"), mentre la coppia avversaria dovrà cercare di impedirlo ("gioco di difesa" o "controgioco").
La realizzazione del contratto comporta un premio, mentre la mancata realizzazione comporta una penalità. Tanto più quindi una dichiarazione è buona, quanto più coinciderà con le prese fatte.

 

Lo svolgimento del gioco
All'inizio del gioco il mazziere (ciascuno dei giocatori a turno in successione oraria) distribuisce le carte una per volta in senso orario così che ogni giocatore entra in possesso di 13 carte. Il mazziere o "dichiarante" deve iniziare la dichiarazione.
Ai soli fini della licitazione e per potervi dar vita agli Onori viene attribuito un valore (Asso 4 punti, Re 3 punti, Donna 2 punti, Fante 1 punto) e l'intero mazzo conta appunto 40 punti, detti "punti onori" o "Milton Work" (dal loro codificatore). Il dichiarante potrà quindi effettuare una dichiarazione, se avrà il possesso di almeno 12 punti onori (che, in caso di equa distribuzione tra gli altri tre giocatori dei 28 punti restanti, garantiscono alla sua linea un predominio nel punteggio), oppure dovrà dire "passo" e passare appunto la dichiarazione al suo avversario di sinistra, che si comporterà di conseguenza.
Qualora tutti e quattro i giocatori dichiarassero passo, la smazzata sarà nulla. Al termine della dichiarazione il giocante della coppia sarà colui che per primo avrà nominato il colore o Senza Atout che costituisce il contratto finale. L'uscita iniziale ("attacco") verrà effettuato dal giocatore alla sinistra del giocante.
Subito dopo l'uscita iniziale il compagno del giocante, che prende il nome di "morto", scoprirà le proprie carte che resteranno visibili a tutti per l'intera durata del gioco e verranno manovrate dal giocante. Vince la prima presa la linea che ha giocato la carta più alta nel seme d'attacco, oppure ha potuto vincere la presa con l'atout dichiarata. Colui che ha vinto la prima presa effettua l'uscita per la seconda e così via sino alla tredicesima e ultima. Le tredici prese costituiscono la smazzata o mano.

 

I punteggi
Il punteggio che si consegue per ciascuna presa dichiarata e fatta, oltre alle sei di base e quindi a partire dalla settima,varia a seconda che il contratto sia dichiarato ad atout o senza atout e a seconda che il colore d'atout sia maggiore o minore, ogni presa con atout picche e cuori vale 30 punti, ogni presa con atout quadri e fiori vale 20 punti, la prima presa a senza atout vale 40 punti e le successive 30 punti.
Per vincere una partita è necessario vincere 2 manche su 3 e per vincere una manche è necessario totalizzare 100 punti, anche in più smazzate successive (sarà necessario dichiarare e fare 3 senza atout 40+30+30, oppure 4 picche o 4 cuori 30+30+30+30 , oppure 5 quadri o 5 fiori 20 +20 +20+ 20 +20 ).
Il conseguimento della manche comporta un premio aggiuntivo di 300 punti alla prima e di 500 punti alla seconda. Vi e' poi un premio particolare che si attribuisce quando si dichiarano e si realizzano 12 o 13 prese, e cioè rispettivamente "il piccolo" o "il grande slam"; tale premio e' di 500 o 750 punti per il piccolo slam e di 1000 o 1500 punti per il grande slam a seconda che si sia in prima o in seconda manche.
Il punteggio negativo per ogni presa fatta in meno, rispetto a quelle dichiarate, e' pari a 50 punti se si e' in prima manche e a 100 se si è in seconda. Tale punteggio va registrato a favore della linea che ha effettuato il gioco di difesa. Per conseguire la manche è valido solamente il punteggio relativo alle prese dichiarate e fatte e non quello, che verrà conteggiato a parte, per eventuali prese in più effettuate, rispetto a quelle dichiarate, o per prese in meno fatte dall'avversario.
E' possibile raddoppiare o quadruplicare il punteggio positivo delle prese fatte o negativo delle prese mancate, usufruendo di due dichiarazioni particolari che sono il"contro" e il "surcontro", che possono essere utilizzate nel corso della licitazione da ciascun giocatore.

 

Il campo da gioco e le attrezzature
Il campo da gioco è un tavolo quadrato di dimensioni standard 80/100 per 80/100 cm., sul quale sono posizionate, una per giocatore, quattro scatolette ("bidding boxes") contenenti cartellini licitativi, uno per ogni dichiarazione possibile, utilizzati sia per favorire la concentrazione ed evitare dimenticanze, sia per impedire il reciproco disturbo delle voci provenienti dai giocatori ai vari tavoli, tra loro vicini.
Nelle gare più importanti è utilizzato un separatore posto diagonalmente in verticale sia sopra che sotto il tavolo e di dimensioni tali che i giocatori non possano vedersi. Il separatore ha lo scopo di permettere maggior concentrazione e di eliminare la possibilità che gesti o atteggiamenti possano anche involontariamente influenzare i giocatori.
Le carte suddivise in 4 gruppi di 13 ciascuno sono riposte in un astuccio, board, che ha 4 tasche identificate dalle lettere dei punti cardinali N,E,S,O dal quale vengono estratte prima della smazzata e nel quale vengono riposte, nello stesso ordine, al termine. Il risultato ottenuto nelle varie smazzate si registra su un apposito score.

 

Il Bridge Sport
Il bridge sport, il bridge agonistico è praticato in gare, a coppie o a squadre, che si svolgono con un meccanismo di comparazione dei risultati ottenuti dai partecipanti che giocano tutti le medesime smazzate, con la conseguenza che il miglior punteggio sarà ottenuto da chi avrà meglio sfruttato le proprie carte o avrà fatto ottenere un peggior risultato all'avversario.
In base ai risultati ottenuti nelle gare nazionali o internazionali è attribuito ai giocatori un punteggio che determina una classifica di valori che da diritto all'inserimento in categorie di merito che attribuiscono una qualifica tecnica. A livello di World Bridge Federation esistono 3 categorie di Masters, i Grand Masters, i World Masters e i Life Masters, mentre a livello di European Bridge League esiste la categoria di Masters.

 

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